Dente anchilosato
Un dente anchilosato in odontoiatria presenta un’impossibilità a muoversi, dovuta alla fusione della sua radice con il tessuto osseo sottostante.
Si tratta di una patologia molto rara su cui si discute ancora oggi riguardo alle origini e per essere diagnosticata necessita di una serie di esami, fra cui delle lastre per poter osservare l’ancoraggio dei denti al tessuto.
In questo articolo vediamo come si manifesta e in che modo viene curato.
Come si manifesta l’anchilosi dentale
L’anchilosi dentale è una patologia che viene spesso attribuita all’età pediatrica perché è più facile riscontrarla in quel periodo, quando i denti permanenti iniziano a fuoriuscire dalla gengiva al posto di quelli da latte.
Può succedere che osservando la dentatura del vostro bambino vi rendiate conto che in mezzo ad altri denti ormai del tutto fuori, ci sia un molare che risulti sempre fermo allo stesso punto.
Questo è il caso di un dente anchilosato, vuol dire che la sua radice si è fusa con l’osso alveolare, rendendo impossibile il suo movimento verso l’alto, indispensabile per permettergli di erompere dalla gengiva.
Le cause che determinano questa condizione possono essere diverse e prima di ogni cosa viene presa in considerazione la componente genetica, andando a verificare se in famiglia siano presenti altri casi simili.
Ci sono poi altri fattori che possono favorire la sua comparsa, come gravi traumi, infezioni, alterazioni dello sviluppo osseo, o ancora, disfunzioni metaboliche.
Ecco cosa comporta
Per quanto possa spaventarvi l’idea di sottoporre vostro figlio ad un trattamento ortodontico, facciamo presente che un’anchilosi dentale è una condizione che richiede un’attenzione urgente da parte dello specialista.
Questo perché lo stesso molare che non è in grado di emergere dalla gengiva, può causare dei problemi anche alle strutture circostanti, le quali convergeranno fra loro cercando di chiudere il solco che si è creato nella gengiva.
Ciò comporta inevitabilmente ad una dentatura disallineata, che a sua volta causerà difficoltà nella masticazione in quella che viene definita malocclusione, ovvero una chiusura inadeguata delle fauci.
Tuttavia, non si tratta delle uniche conseguenze che un dente anchilosato è in grado di apportare, perché il fatto che è “nascosto” rende più difficoltosa la pulizia dentale, con conseguente accumulo di placca.
Questa causerà nel tempo delle carie denti da latte, andando ad infettare anche le strutture vicine, fino a dar luce ad una vera e propria infiammazione.
I bambini che soffrono di questa rara patologia presentano spesso anche mal di testa e dolori nell’articolazione temporo-mandibolare.
È importante comprendere che benché si associ l’anchilosi ai bambini, si tratta di una condizione che può rivelarsi anche in una fase più adulta, dal momento che i denti permanenti smettono definitivamente di crescere intorno ai vent’anni.
Come si cura
Per questa condizione non esiste una cura univoca e sempre valida, perché tutto dipende dall’età del soggetto che ne soffre e da quanto è grave l’anchilosi del dente.
Difatti, in quella che viene definita parziale, si può procedere con una sublussazione-lussazione, per poi applicare un apparecchio che aiuti lo stesso dente a trovare il giusto posto all’interno della dentatura in fase di sviluppo.
Quando è invece totale si potrebbe procedere direttamente con l’estrazione; trattandosi comunque di denti da latte ci si dovrà assicurare che quello permanente sottostante sia in grado di erompere in maniera corretta, eventualmente attraverso un apparecchio ortodontico.
Discorso diverso, invece, quando il dente anchilosato è proprio quello permanente, perché rende la cura decisamente più complessa e lunga da applicare.
Una prima opzione potrebbe essere quella di tentare di salvare il dente attraverso un intervento chirurgico che ha lo scopo di staccarlo dal tessuto osseo e riposizionarlo correttamente nell’arcata dentale.
Un’alternativa, invece, è quella di procedere con una vera e propria estrazione e attendere il completamento dello sviluppo delle ossa mascellari, al termine del quale si discuterà sul ricorso ad un impianto che sostituirà il dente rimosso.
In ogni caso, prima di stabilire la procedura da seguire è chiaro che bisogna effettuare un’attenta analisi del quadro clinico.
Se hai il sospetto di soffrire di anchilosi dentale, ti invitiamo a contattare il nostro Studio dentistico Federzoni Granata a Modena o a Reggio Emilia.
Tumore sulla lingua
Il tumore sulla lingua è una manifestazione maligna su cui ancora oggi si indaga in ambito medico-scientifico per ricercarne l’origine e i fattori di rischio.
Dovete sapere che all’interno del cavo orale sono diversi i tumori che possono attaccare i tessuti, ma quelli che riguardano la lingua rappresentano il 30% del totale in questa sede del corpo.
In questo articolo vi spieghiamo di cosa si tratta, quali sono i sintomi e il trattamento che viene applicato in questa circostanza delicata.
Cos’è il tumore sulla lingua e i suoi sintomi
Per meglio comprendere cosa sia questo tipo di patologia, bisogna specificare che a livello generico il tumore o neoplasia non è altro che una crescita incontrollata di cellule mutate in un determinato distretto del corpo.
Quando la proliferazione delle stesse diventa veloce e aggressiva, si dice che è maligna come, per l’appunto, il tumore alla lingua.
Tenete presente che i termini cancro, tumore maligno e neoplasia maligna hanno tutti lo stesso significato e possono essere utilizzati come sinonimi.
Nel caso di questa patologia il più delle volte presenta delle cellule squamose e per questo viene chiamato anche carcinoma squamoso o spinocellulare, interessando la superficie della lingua.
A proposito di quest’ultima, bisogna precisare che è suddivisa in due parti: la parte che non vediamo e si trova in fondo alla bocca, prende il nome di base. Da qui nasce il tumore alla gola.
La parte più esterna, invece, quella ben visibile quando si fa la classica linguaccia, una volta che manifesta cellule del genere darà luogo al tumore orale.
Cause e sintomi
Come abbiamo già detto, questo tipo di neoplasia è ancora in fase di studio, ma ad oggi si concorda nel definire quali possano essere i principali fattori di rischio.
Eccoli elencati di seguito:
- Tabacco e alcool;
- Cattiva igiene orale;
- Continua esposizione a sostanze tossiche, nel caso di particolari fabbriche;
- Infezione da papilloma virus umano HPV;
- Dieta povera di sostanze nutritive derivanti da vegetali;
- Età superiore ai 60 anni.
Quando si manifesta, anche nelle sue prime fasi, alcuni sintomi sono piuttosto generici e possono facilmente attribuibili ad una banale influenza.
Difatti, si può riscontrare mal di gola, dolore nella deglutizione e raucedine; a questi, però si aggiunge una sensazione fastidiosa di avere qualcosa in gola, sanguinamento ingiustificato della lingua, ulcere sulla stessa e dolore alla mandibola.
In ogni caso, se dovesse capitarvi di avvertire dei sintomi particolari e insoliti che destano in voi preoccupazione, vi invitiamo a prendere appuntamento quanto prima presso il nostro Studio Dentistico Federzoni Granata a Modena o a Reggio Emilia.
Il tumore sulla lingua, che per sua definizione è considerato maligno, può portare a conseguenze infauste se non viene diagnosticato in tempo.
Come si effettua la diagnosi
Per poter capire se i sintomi precedenti siano collegabili ad un tumore alla lingua bisogna effettuare un’attenta analisi al cavo orale del paziente, andando a valutare anche l’anamnesi per cercare eventuali fattori di rischio.
Come specificato in precedenza, infatti, ci sono delle condizioni che possono aumentare la percentuale di sviluppo di questo tipo di neoplasia e bisognerà indagare in tal senso.
Successivamente, potrebbero essere richiesti degli esami diagnostici più approfonditi, per ottenere delle immagini sulla situazione del cavo orale, fra cui TAC e raggi X, anche per ricercare eventuali metastasi nel torace.
L’ultima conferma viene data dalla biopsia del tumore: si prelevano delle cellule dalla massa per analizzarle in laboratorio e stabilire a quale stadio si trova.
Come si cura
Come per qualsiasi tumore, non esiste una cura un’univoca perché per scegliere il trattamento bisogna considerare una serie di fattori, primo fra tutti lo stadio di propagazione della neoplasia (ha interessato i linfonodi vicini oppure è localizzato?).
Chiarito ciò, si osserva anche dove si concentra la sua diffusione e lo stato di salute generale del paziente, perché alcuni trattamenti risultano piuttosto pesanti da affrontare.
In generale, i tre trattamenti fra cui scegliere sono: rimozione chirurgica del cancro, chemioterapia e radioterapia.
Bisogna sottolineare che in base alla gravità o estensione del tumore sulla lingua si possono effettuare anche delle combinazioni dei diversi interventi, per esempio per ridurre la massa e operare con maggior sicurezza.
In ogni caso, la prognosi dipende molto da quanto è stato rilevato in anticipo, perché nelle fasi iniziali è facilmente esportabile e sicuramente non ha intaccato anche i tessuti circostanti.
Trattandosi di una neoplasia maligna, se vengono trascurati i primi segnali di allarme, può portare facilmente alla morte, rendendo del tutto inutili le cure di cui sopra.
Carie denti da latte
Come per noi adulti anche per i bambini si parla di carie denti da latte, una patologia molto più diffusa di quanto si pensi perché viene spesso sottovalutata, dal momento che si insinua nella dentatura non permanente.
Si tratta di una condizione che andrebbe risolta quanto prima dal dentista perché potrebbe portare ad importanti conseguenze, fra cui dolore e difetti estetici.
In questo articolo vi spieghiamo perché compaiono le carie, come si curano nei piccoli pazienti e come fare per prevenirle.
Cos’è la carie
Prima di concentrarsi sulla dentatura dei bambini, vi spieghiamo brevemente in che cosa consiste una carie, il cui esordio e manifestazione rimangono i medesimi anche per noi adulti.
La carie per come la conoscete è una macchia scura che si presenta sullo smalto, che penetra in profondità nella dentina fino a raggiungere la polpa. È proprio qui che inizia a far male e a risultare pericolosa.
La sua comparsa è dovuta alla proliferazione di determinati agenti patogeni che si trovano all’interno nella bocca che, a seguito di reazioni chimiche legate a ciò che ingeriamo, iniziano a proliferare e a scavare nel dente.
Diversamente da quanto potreste pensare, nelle sue primissime fasi di manifestazione, la carie è del tutto asintomatica e per questa ragione in molti non se ne accorgono fin quando non è ormai giunta al suo stadio avanzato.
Cause carie denti da latte
Nel caso dei bambini, come abbiamo già specificato, il principio per cui si manifesta la carie è il medesimo; pertanto, mangiare tanti cibi zuccherati e dedicarsi poco ad una corretta igiene dentale sono i principali fattori di rischio.
Con questo non stiamo assolutamente demonizzando lo zucchero in sé: mangiare un cioccolatino non rovinerà certamente i denti dei vostri figli.
Tuttavia, è importante comprendere che ruolo abbia nell’interno processo di formazione della carie: i batteri che si trovano nella placca, un residuo di cibo appiccicoso, si nutrono di queste sostanze dolci.
Il prodotto di scarto che ne deriva, chiamato lattato, è così acido da riuscire a sciogliere un po’ alla volta prima lo smalto e poi la dentina, lasciando dietro di sé un piccolo cratere dalla colorazione brunastra.
L’aspetto più preoccupante nei bambini è che avendo i denti meno mineralizzati, la diffusione dell’infezione avviene più velocemente.
Inoltre, è stato dimostrato che anche una grave carenza di fluoro può favorire la comparsa delle carie: in questo caso si può porre rimedio somministrando una terapia preventiva.
Come si cura
La cura della carie non è sempre uguale per tutti e molto dipende dalla fase in cui si trova il processo infiammatorio; per questa ragione vi consigliamo di contattarci quanto prima non appena notate che i denti assumono colorazioni diverse dal consueto.
Quando lo scavo nel dente non è così profondo si può procedere con la rimozione del tessuto infetto ed una eventuale otturazione.
Nel caso in cui, invece, la situazione sia stata trascurata per troppo tempo e il dente sia irrimediabilmente danneggiato, è chiaro che si dovrà procedere direttamente con l’estrazione.
Anche se l’intervento potrebbe spaventarvi, dovete sapere che viene effettuato attraverso una sedazione cosciente ed è molto più veloce rispetto a quello per gli adulti.
In questo caso si dovrà fare attenzione a mantenere comunque libero lo spazio per favorire l’eruzione dei denti permanenti, evitando che gli altri vicini lo occupino a loro volta.
Ecco cosa potete fare per prevenirla
Come per noi adulti, la miglior prevenzione per una qualsiasi patologia all’interno della bocca è il controllo periodico dal dentista.
I bambini possono effettuare visite fin dai primi anni di età, quando i denti da latte sono già tutti comparsi, per verificare la corretta igiene orale e la presenza di eventuali anomalie.
Purtroppo, le carie fanno male anche nei denti da latte e l’infezione si può estendere rapidamente; per questo sconsigliamo di rimandare la visita nella speranza che il dente infetto cada da solo.
Poiché uno dei fattori predisponenti è una dieta ricca di zuccheri, vi consigliamo di limitarli e di controllare che i vostri figli eseguano correttamente le manovre di igiene orale dopo aver mangiato.
Ricordate che anche il biberon e il ciuccio possono predisporre allo sviluppo di carie, soprattutto se vengono usati per far addormentare il bambino e contengono sostanze zuccherine.
Vuoi sapere se i tuoi figli hanno delle carie?
Prendi appuntamento presso il nostro Studio Dentistico Federzoni Granata a Modena e a Reggio Emilia per effettuare una visita e controllare lo stato di salute della loro bocca.
Denti del giudizio
I denti del giudizio sono quelli che più danno problemi all’interno del cavo orale, poiché sono la causa dell’insorgenza di numerosi disagi, primo fra tutti il dolore.
Sono molti i pazienti che si presentano nel nostro Studio Dentistico Federzoni Granata accusando un forte disagio in sede, con presenza anche di rigonfiamento della gengiva.
Ma ci rendiamo conto che su questo argomento ancora esistono numerosi dubbi e perplessità. Vediamo di fare il punto attraverso un breve excursus su questa tipologia di denti e perché la maggior parte delle volte noi dentisti vi consigliamo di estrarli, pur non presentando sintomi evidenti.
Origine dei denti del giudizio
I denti del giudizio, chiamati anche terzi molari a causa della loro posizione, sono un lascito delle nostre origini: secondo gli studiosi, infatti, sebbene oggi non abbiano una precisa utilità, in passato erano largamente sfruttati.
Queste perché in origine la nostra alimentazione era basata prevalentemente su alimenti crudi e difficili da masticare. Si pensi, per esempio, alla carne o a particolari radici.
In quel determinato contesto, i terzi molari erano indispensabili per riuscire a strappare e masticare con maggior efficacia dei cibi così ostici.
Nel corso del tempo e in relazione ad una dieta più varia, le dimensioni della mascella e della mandibola sono andate a diminuire, così come lo spazio messo a disposizione per l’uscita dei denti del giudizio.
È per questo motivo che la loro comparsa avviene solo in età adulta, generalmente fra i 18 e i 25 anni, quando la bocca ha raggiunto la sua grandezza finita.
Perché fanno male
Come abbiamo appena esposto, si tratta degli unici denti che escono tardivamente, ma proprio per questo causano problemi evidenti fin dagli esordi della loro comparsa.
Tutto ciò è dovuto alla mancanza di spazio che influisce negativamente sulla loro posizione; difatti, di solito i dolori sono legati alla direzione che assumono rispetto agli altri denti.
Difatti, non è infrequente che siano disposti obliquamente, se non addirittura orizzontali, andando a spingere i molari immediatamente vicini.
Può anche succedere che siano effettivamente dritti nella vostra bocca, ma quando vanno ad uscire dalla gengiva, non lo fanno completamente, rimanendo parzialmente coperti.
Questo caso è molto pericoloso per l’accumulo di scarti alimentari, i quali favoriscono la proliferazione di batteri che possono formare carie e altre infiammazioni.
Chiaramente, non sempre i denti del giudizio sono causa di eventi avversi: ci sono persone che non si accorgono nemmeno della loro crescita, in quanto si inseriscono perfettamente all’interno della dentatura già formata.
Ci duole informarvi, però, che si tratta di circostanze meno probabili e possono anche riguardare solo una parte dei vostri terzi molari.
La prevenzione prima di tutto
Al giorno d’oggi è sempre più frequente la pratica dell’estrazione precoce, che prevede la rimozione dei denti del giudizio prima ancora che escano dalla gengiva e causino dei sintomi.
Anche se la cosa potrebbe spaventarvi, esiste tutta una serie di vantaggi legata a questa scelta per certi aspetti drastica che di solito viene proposta a persone giovanissime.
Prima di tutto, dovete considerare che a quello stadio i terzi molari non sono pienamente sviluppati e si presentano in forma germinale.
Questo fa sì che l’operazione sia decisamente più semplice, meno rischiosa anche per quanto riguarda eventuali denti vicini e con un recupero nel post operatorio più veloce.
Andare ad intervenire in una situazione già compromessa vi sottopone a circostanze anche più dolorose da affrontare.
Pensate, per esempio, a denti del giudizio che hanno causato infiammazioni oppure delle carie: bisognerà anche ripristinare l’equilibrio dei tessuti infetti, oltre che andare ad estrarre denti già del tutto formati.
In alcuni casi si tratta persino di un intervento chirurgico più lungo e complesso, che prevede la rottura del terzo molare per riuscire a rimuoverlo completamente.
Per saperne di più sui tuoi denti del giudizio ed effettuare degli esami approfonditi, ti invitiamo a contattare il nostro Studio Dentistico Federzoni Granata a Modena o a Reggio Emilia.
Dentiera fissa: cos'è e vantaggi
Fra le soluzioni per la caduta dei denti con i migliori risultati visibili e duraturi c’è la dentiera fissa, la quale per essere applicata necessita della presenza di impianti come base di appoggio.
Non tutti hanno ben chiaro di cosa si tratta esattamente e cosa comporta per il paziente scegliere di installarla nella bocca.
Proprio per questo tante persone ripiegano ancora sulle dentiere mobili, che per quanto possano sembrare comode, presentano comunque dei grossi limiti, come la scomodità e la scarsa aderenza.
In questo articolo vediamo di fare luce sull’argomento.
Le dentiere: tipologie a confronto
Quando ci si approssima alla vecchiaia è normale che tutto il corpo inizia a risentire del trascorrere del tempo: fra i disagi più diffusi c’è la perdita dei denti, un fenomeno che può portare a forte imbarazzo, oltre che difficoltà nella masticazione e comunicazione.
Una delle soluzioni su cui si ripiega per compensare la mancanza dei denti sono per esempio le capsule dentali, ma per molti potrebbero risultare piuttosto costose, soprattutto se iniziano ad aumentare nel corso del tempo.
L’alternativa più diffusa è senz’altro l’uso della dentiera, in particolare quella mobile, che ha la funzione di sostituire i denti consentendovi di tornare a svolgere le normali attività di vita quotidiana.
Per quanto sia fabbricata con materiali di alta qualità, tuttavia, ha comunque dei limiti non indifferenti, primo fra tutti la difficoltà di farla aderire ai tessuti gengivali per non rischiare di perderla per caso.
Inoltre, il fatto che sia removibile richiede una particolare attenzione nella conservazione e lavaggio, avendo cura di non farla accidentalmente cadere, il che vi porterebbe a dover pagare anche la riparazione.
Cosa fare, dunque?
Una delle migliori opzioni in ambito protesico è costituita dalla dentiera fissa, che offre molteplici vantaggi e ha la peculiarità di durare a lungo.
La dentiera fissa: com’è fatta
La dentiera fissa totale, conosciuta anche col nome di Toronto Bridge, non è altro che un’intera arcata dentale costruita in laboratorio, chiaramente sulla base della vostra struttura gengivale.
Questa protesi ha il vantaggio di non aver bisogno di essere rimossa per la pulizia, perché si comporta come se fosse parte della vostra bocca, sostituendo definitivamente i denti persi.
Per potersi agganciare alla gengiva sono necessari degli impianti che diano stabilità, i quali possono essere quattro (All on Four) oppure sei (All on Six).
In seguito, vedremo quali sono gli aspetti positivi e negativi della dentiera fissa, ma prima ci preme precisare che purtroppo non è una soluzione che si può applicare in tutti i casi. Tutto dipende da quanto tessuto osseo è presente nella gengiva.
Questo perché con la perdita dei denti, l’osso va incontro ad un fenomeno particolare chiamato atrofia ossea, ovvero riduce il suo volume, rendendo impossibile l’inserimento di impianti.
In ogni caso, se avete bisogno di maggiori informazioni e capire quale tipo di dentiera si adatta di più alla vostra conformazione orale, vi invitiamo a contattare il nostro Studio Dentistico Federzoni Granata a Modena (059345557) o a Reggio Emilia (0522436618).
Vantaggi e svantaggi della dentiera fissa
Come abbiamo appena visto, il principale vantaggio della dentiera fissa è quello di aderire perfettamente alle gengive grazie alla presenza degli impianti, il che elimina del tutto il rischio che possa cadere oppure provocare dolore.
Poiché viene costruita utilizzando materiali di qualità, è destinata a durare per molti anni, chiaramente tenendo conto dell’applicazione di comportamenti corretti da parte del paziente.
Il che vuol dire sottoporsi a controlli periodici dal dentista, pulirla adeguatamente anche a casa ed evitare di mordere cibi troppo duri.
Per quanto concerne l’intervento, risulta anche essere uno dei meno preoccupanti, nonostante la sua natura invasiva, perché una volta inseriti gli impianti, si può applicare nell’immediato una protesi provvisoria.
Il tutto chiaramente previa anestesia, quindi senza che sentiate il minimo dolore.
Fra gli svantaggi più evidenti abbiamo il costo, che costringe molte persone a desistere dal sottoporsi a questo trattamento: anche se comunque risulta meno dispendioso rispetto ad altre soluzioni protesiche.
In aggiunta, come già anticipato, la dentiera fissa può essere applicata solo in presenza di sufficiente tessuto osseo, altrimenti bisogna procedere con la rigenerazione ossea.
Applicare la dentiera fissa nel nostro Studio
Il fiore all’occhiello del nostro Studio Dentistico Federzoni Granata è proprio l’utilizzo dell’odontoiatria digitale per facilitare l’inserimento degli impianti e provocare meno disagio possibile al paziente.
Se fino a qualche anno fa era necessario procedere attraverso impronte e paste fastidiose in bocca, ad oggi è possibile studiare tutto il trattamento attraverso software all’avanguardia.
Cosa significa questo per voi?
Sicuramente una drastica riduzione delle tempistiche anche nelle procedure più complesse, come quella che riguarda la creazione di una protesi fissa da agganciare a degli impianti.
Questi ultimi, fra l’altro, possono essere inseriti senza tagli, incisioni o punti dolorosi da gestire nel post operatorio, grazie a Guide Chirurgiche costruite in 3D da software di ultima generazione.
Per saperne di più, ti invitiamo a dare un’occhiata alla pagina dedicata ai nostri strumenti tecnologici di supporto.
Protesi dentarie mobili invisibili: vantaggi e svantaggi
Sono sempre di più le persone che decidono di ricorrere alle protesi dentarie mobili invisibili, le quali risolvono il problema della mancanza dei denti e risultano più discrete all’interno della bocca.
Mai come oggi risulta importante mostrare un sorriso che si avvicina il più possibile alla perfezione, mantenendo comunque una valenza naturale.
Se prima era solo una prerogativa di chi lavorava a contatto con il pubblico, con l’uso sempre più diffuso dei social networks diventa un’esigenza di tutti poter mostrare una dentatura brillante e giovanile.
Fra i diversi metodi usati per sopperire alla mancanza di elementi dentali ci sono le protesi. Nel prossimo paragrafo vediamo meglio in cosa consistono.
Cosa sono le protesi dentarie
La perdita dei denti è una condizione fisiologica che interessa tutti gli esseri umani, per quanto vi siate adoperati al fine di mantenere una bocca sempre pulita e correttamente igienizzata.
In generale, si tratta di una condizione che si manifesta prevalentemente in vecchiaia e avviene in maniera graduale, a meno che non sussistano delle patologie o traumi particolarmente gravi.
Le protesi dentarie sono la risposta a questo problema che viene chiamato clinicamente edentulia e in generale si possono classificare in mobili e fisse.
Sostanzialmente si tratta di strutture artificiali realizzate in resina, metallo e ceramica che riprendono in tutto e per tutto l’aspetto dei vostri denti: lo scopo, infatti, è proprio quello di farle passare inosservate.
È chiaro che la scelta di un tipo di protesi piuttosto che un altro dipende molto dal parere del vostro dentista, dopo un’attenta analisi dello stato di salute del cavo orale.
Per quanto riguarda il nostro studio dentistico Federzoni Granata a Modena e Reggio Emilia, è nostra premura offrire al paziente diverse possibilità di scelta che più si adattano alle vostre esigenze.
Questo perché siamo consapevoli del fatto che per quanto le protesi fisse rappresentano una soluzione definitiva più apprezzata in termini di risultati, sono comunque più costose e richiedono interventi chirurgici invasivi.
Differenze fra le protesi dentarie mobili
Una valida alternativa alle protesi fisse sono quelle mobili, perché garantiscono comunque risultati soddisfacenti e hanno costi decisamente più economici.
Dovete sapere, però, che non sono tutte uguali, perché ne esistono di parziali e di totali, in relazione a quanti denti avete perso e bisogna sostituire.
Per aderire perfettamente alla gengiva, quelle parziali si servono molto della presenza degli altri denti sani, agganciandosi direttamente; quelle totali, invece, spesso ricorrono a paste adesive per poter aderire ai tessuti molli.
Per quanto riguarda le protesi parziali, potete trovarle sia con ganci in metallo, sia con strutture completamente in resina o nylon, che pur aderendo ai denti già presenti in bocca, hanno un aspetto identico alle gengive.
Ciò che accomuna tutte le strutture mobili, indipendentemente dal loro materiale, è il fatto che richiedono una maggior attenzione nella cura.
Il che significa che quotidianamente vanno rimosse dalla bocca per essere lavate con spazzolino in ogni punto, per evitare che accumuli di cibo possano favorire l’insorgenza di infiammazioni.
Vantaggi e svantaggi delle protesi dentarie mobili invisibili
È chiaro che le protesi dentarie mobili invisibili risultano più piacevoli da guardare rispetto a quelle con ganci in metallo, proprio perché ogni volta che sorridete non si nota la differenza fra denti reali e artificiali.
Inoltre, il fatto che non presentino una sorta di “scheletro” per aggrapparsi non le rende meno stabili all’interno della vostra bocca.
Peraltro, i materiali con cui vengono prodotte sono altamente biocompatibili, oltre che termoplastici e molto resistenti, ideali anche per chi soffre di allergie ai metalli.
Tuttavia, bisogna mettere in conto anche i limiti di questo genere di protesi mobili invisibili, ovvero che se dovessero rompersi, non si potrebbero riparare, costringendo a sostituire l’intera struttura il prima possibile.
In aggiunta, il nylon ha la tendenza a colorarsi con il passare del tempo, per quanto si cerchi di tenere pulito il materiale, rendendo comunque necessaria la sostituzione.
Per concludere, le protesi dentarie mobili invisibili sono una valida alternativa economica a quelle fisse che richiedono interventi chirurgici invasivi per essere inseriti nel tessuto gengivale.
Il fatto che siano privi di ganci metallici le rende anche particolarmente flessibili e del tutto invisibili ad ogni vostro sorriso.
Estrazione dente del giudizio: quando è indicata e in cosa consiste
L’estrazione dente del giudizio è un argomento largamente ricercato nel web, principalmente perché suscita nei pazienti notevoli preoccupazioni legate alla possibilità di sentire dolore.
Si tratta di una procedura che ormai rientra nelle pratiche routinarie per noi dentisti, anche perché considerata l’insorgenza tardiva dei terzi molari, si va a compromettere l’equilibrio che instaurato negli anni all’interno della vostra bocca.
Questa azione può dare luogo ad una serie di disagi, fra cui il classico dolore ai denti che molti di voi potrebbero già aver sperimentato.
Quali sono i denti del giudizio e perché provocano dolore
Prima di capire in che modo bisogna operare per estrarre i denti del giudizio, facciamo un breve excursus su quello che riguarda la loro natura.
Per cominciare, il loro nome deriva dal fatto che a differenza degli altri compaiono durante l’età adulta, generalmente fra i 18 e i 25 anni; sono quattro, due per ogni lato della bocca.
Poiché vanno ad inserirsi all’interno di una dentatura già formata, è molto frequente che causino dei disagi che si manifestano principalmente con il dolore.
Ma perché questo succede?
In sostanza, perché questi denti non hanno abbastanza spazio per uscire, oppure sono orientati nella direzione sbagliata, andando a spingere sui molari immediatamente vicini.
In alcuni casi può succedere che effettivamente escano dalla gengiva, ma poiché quest’ultima li ricopre parzialmente, diventano fonte di accumulo di batteri che proliferano causando infezioni.
Quando bisogna estrarre i denti
Nel nostro lavoro la tendenza è sempre quella di conservare quanto più possibile i tessuti del paziente, ammesso che non siano infetti o ci siano altre patologie particolari.
Nel caso dei denti del giudizio non si può dire in assoluto che devono essere tolti: in diversi casi capita che escano senza dare nessun sintomo ai pazienti.
Vero è che con le più moderne tecnologie si può prevedere eventualmente la difficoltà nella loro insorgenza: con una lastra, per esempio, si può vedere in largo anticipo il loro posizionamento.
Nel nostro Studio dentistico Federzoni Granata a Modena e Reggio Emilia si può effettuare in qualsiasi momento un’analisi dettagliata della vostra bocca per comprendere se sia il caso di rimuovere preventivamente i denti del giudizio.
Quando il dolore compare molto spesso si tratta di una situazione che è stata portata avanti nel tempo ed è stata gestita anche in maniera scorretta, portando allo sviluppo di pericolose infezioni.
Trascurare questi segnali di allarme non è mai una buona idea perché i batteri continueranno a proliferare indisturbati, andando ad aggredire le strutture circostanti e peggiorando ulteriormente lo stato infiammatorio.
Estrazione dente del giudizio: la procedura
La procedura per estrarre il dente del giudizio è un argomento che suscita spesso ansia e timore fra i pazienti, portando a rimandare l’inevitabile per più tempo del previsto.
Per prima cosa dovete sapere che trattandosi di un intervento chirurgico invasivo, viene eseguito previa anestesia locale, ricorrendo in alcuni casi persino alla sedazione cosciente o a quella generale.
Il che significa che non avvertirete il minimo dolore durante tutto il trattamento; al più potreste avvertire una sensazione di fastidio o pressione nel momento in cui il dente viene effettivamente estratto dalla gengiva.
Prima di procedere con l’intervento, però, è nostra premura verificare che ci siano le condizioni per ridurre al minimo il rischio di infezione: in questo senso capita di frequente di effettuare una seduta di igiene professionale prima e di prescrivere un antibiotico come profilassi.
L’estrazione vera e propria, invece, non segue lo stesso iter per tutti i pazienti perché molto dipende da come sono posizionati i vostri denti del giudizio.
Per esempio, se sono completamente esposti, si possono rimuovere utilizzando appositi strumenti; nel caso, in cui siano coperti dalla gengiva, molto probabilmente la si dovrà incidere.
Per quanto riguarda i molari inferiori può capitare di dover procedere con la rottura degli stessi per riuscire a rimuoversi, a causa della loro posizione piuttosto scomoda da operare.
In conclusione, l’estrazione dente del giudizio può essere considerato un trattamento preventivo per evitare che uscendo dalla gengiva vada a compromettere l’equilibrio dell’intero cavo orale.
La procedura di intervento sui terzi molari può cambiare in base alla loro posizione nella vostra bocca, ma in ogni caso è previsto l’uso di anestetici per renderla indolore.
Studio dentistico: cosa osservare per scegliere quello giusto
La scelta dello studio dentistico per sottoporsi a dei trattamenti odontoiatrici è più delicata di quanto si pensi ed è importante che sia basata sull’osservazione di diversi fattori.
Il discorso funziona in analogia alla cura di una patologia in qualsiasi parte del corpo: tutti noi dovendoci sottoporre ad esami diagnostici o cure particolari, andiamo alla ricerca del professionista che reputiamo migliore per il nostro caso.
Con l’odontoiatria il discorso è il medesimo, perché gli studi dentistici non sono tutti uguali e in questo articolo vediamo perché.
Consigli utili per trovare lo studio dentistico che fa per voi
Che sia per una semplice otturazione, oppure per una situazione complessa che andrà sistemata attraverso degli impianti, non bisogna mai lasciare al caso la scelta del professionista.
Questo perché se non doveste trovarvi a vostro agio, oppure nelle mani di una persona incapace di operare, non solo vi ritrovereste con tempi di guarigione più lunghi, ma anche a pagare prestazioni senza esiti positivi.
Dunque, cosa analizzare durante la vostra ricerca?
Professionalità certificata
Il primo aspetto da tenere presente è che nessuno può operare come dentista se non è regolarmente iscritto all’Albo professionale.
Avendo fra le mani anche solo il cognome, potete effettuare in autonomia la ricerca, inserendolo nel portale online della Federazione Nazionale dei Medici e degli Odontoiatri: se non dovesse essere presente, significa che questa persona non è abilitata a svolgere questo lavoro.
Molto spesso sono gli stessi studi dentistici che mettono a disposizione sul proprio sito ufficiale una sorta di curriculum per ciascun membro del proprio team, visionabile da chiunque fosse interessato.
Dunque, eventualmente puoi ricavare queste informazioni già solo navigando sulla pagina dello stesso ambulatorio.
Recensioni
Un altro aspetto da valutare è la sua effettiva competenza, un dato che purtroppo si scopre solo quando opera sulla propria persona.
In questo caso tornano utili le recensioni presenti online dello studio, dove altre persone come voi possono raccontare la loro esperienza consigliando o meno il professionista.
Eventualmente, potete anche consultare amici, parenti o conoscenti che si sono già recati nello studio per chiedere informazioni sui metodi di lavoro e se i trattamenti hanno avuto riscontro positivo.
Se avete intenzione di cercare le opinioni online, fate sempre attenzione a dare credito alle recensioni autentiche, rilasciate da persone reali e non create da bot oppure profili falsi.
Competenze
Per questo punto bisogna chiarire che l’odontoiatria è una branca della medicina vastissima, che comprende un gran numero di specializzazioni.
Il che significa che in base al trattamento a cui dovete sottoporvi, la scelta dovrà vertere sul professionista che si occupa principalmente di quel tipo di patologie, per potervi garantire dei risultati ottimali.
Per esempio, nel nostro Studio Dentistico Federzoni Granata a Modena e Reggio Emilia ci occupiamo da più di trent’anni di numerose aree di competenza, come endodonzia (devitalizzazioni), ortodonzia e allineatori invisibili, parodontologia (cure gengivali) e pedodonzia (odontoiatria infantile), solo per citarne alcuni.
Pertanto, un altro motivo per navigare nel sito ufficiale dello studio è proprio quello di verificare i relativi campi di competenza e individuare quelli che fanno al caso vostro.
Ubicazione
Un aspetto non indifferente è certamente il luogo in cui si trova il dentista che volete scegliere: è chiaro che più vicino è, meno strada sarete costretti a percorrere per raggiungerlo.
Al giorno d’oggi, però, all’interno della stessa provincia si possono trovare più professionisti che operano nello stesso settore e per questo vengono osservati altri aspetti per poter fare una scrematura.
Il nostro consiglio è quello di non concentrarsi troppo sulla distanza, ma di guardare tutti i fattori nell’insieme: a volte il dentista che fa per voi potrebbe trovarsi appena fuori mano, senza che ve ne rendiate conto.
Ambiente
Avete individuato uno studio dentistico che potrebbe fare al caso vostro?
Osservate anche l’ambiente interno, per valutare prima di tutto degli aspetti imprescindibili per dei professionisti del settore, come locali puliti e accoglienti, in aggiunta a strumentazione sterilizzata.
Da non sottovalutare la presenza di apparecchi particolarmente tecnologici, indice di utilizzo di tecniche all’avanguardia e al passo con i tempi, soprattutto se si tratta di odontoiatria digitale.
Molto spesso di tratta di strumenti innovativi che consentono di risparmiare tempo e situazioni dolorose durante i trattamenti più invasivi.
Dialogo
Un buon dentista deve essere pronto al dialogo, saper ascoltare il paziente che ha di fronte e fornire adeguate spiegazioni che siano comprensibili per chiunque.
È un vostro diritto conoscere ogni aspetto del percorso di cura che dovete intraprendere; pertanto, non abbiate timore di porre domande per dissipare i dubbi ed eventuali paure.
Il nostro compito è anche quello di mettervi a vostro agio instaurando una relazione di fiducia che vi aiuti a vivere serenamente anche i trattamenti più complessi e invasivi.
Pagamenti
Un ultimo punto fondamentale è la questione economica, che molte persone pongono erroneamente al primo posto, scegliendo studi dentistici che hanno prezzi stracciati senza curarsi di chi effettivamente metterà mani nella vostra dentatura.
Sappiamo bene che le cure odontoiatriche non sono proprio economiche, ma l’aspetto positivo è che prima di tutto potete chiedere diversi preventivi a più studi, con relative spiegazioni sul totale (cure previste, trattamenti, tempistiche).
In aggiunta, la maggior parte dei dentisti consente di pagare con dilazioni, soprattutto se si tratta di interventi complessi e costosi, come l’inserimento di impianti oppure l’utilizzo di tecnologie innovative.
In conclusione, la scelta del miglior studio dentistico per voi deve tenere conto di diversi fattori, per avere un quadro più chiaro del professionista a cui vi affidate ed evitare brutte sorprese.