Dente anchilosato

Un dente anchilosato in odontoiatria presenta un’impossibilità a muoversi, dovuta alla fusione della sua radice con il tessuto osseo sottostante.

Si tratta di una patologia molto rara su cui si discute ancora oggi riguardo alle origini e per essere diagnosticata necessita di una serie di esami, fra cui delle lastre per poter osservare l’ancoraggio dei denti al tessuto.

In questo articolo vediamo come si manifesta e in che modo viene curato.

Come si manifesta l’anchilosi dentale

L’anchilosi dentale è una patologia che viene spesso attribuita all’età pediatrica perché è più facile riscontrarla in quel periodo, quando i denti permanenti iniziano a fuoriuscire dalla gengiva al posto di quelli da latte.

Può succedere che osservando la dentatura del vostro bambino vi rendiate conto che in mezzo ad altri denti ormai del tutto fuori, ci sia un molare che risulti sempre fermo allo stesso punto.

Questo è il caso di un dente anchilosato, vuol dire che la sua radice si è fusa con l’osso alveolare, rendendo impossibile il suo movimento verso l’alto, indispensabile per permettergli di erompere dalla gengiva.

Le cause che determinano questa condizione possono essere diverse e prima di ogni cosa viene presa in considerazione la componente genetica, andando a verificare se in famiglia siano presenti altri casi simili.

Ci sono poi altri fattori che possono favorire la sua comparsa, come gravi traumi, infezioni, alterazioni dello sviluppo osseo, o ancora, disfunzioni metaboliche.

Ecco cosa comporta

Per quanto possa spaventarvi l’idea di sottoporre vostro figlio ad un trattamento ortodontico, facciamo presente che un’anchilosi dentale è una condizione che richiede un’attenzione urgente da parte dello specialista.

Questo perché lo stesso molare che non è in grado di emergere dalla gengiva, può causare dei problemi anche alle strutture circostanti, le quali convergeranno fra loro cercando di chiudere il solco che si è creato nella gengiva.

Ciò comporta inevitabilmente ad una dentatura disallineata, che a sua volta causerà difficoltà nella masticazione in quella che viene definita malocclusione, ovvero una chiusura inadeguata delle fauci.

Tuttavia, non si tratta delle uniche conseguenze che un dente anchilosato è in grado di apportare, perché il fatto che è “nascosto” rende più difficoltosa la pulizia dentale, con conseguente accumulo di placca.

Questa causerà nel tempo delle carie denti da latte, andando ad infettare anche le strutture vicine, fino a dar luce ad una vera e propria infiammazione.

I bambini che soffrono di questa rara patologia presentano spesso anche mal di testa e dolori nell’articolazione temporo-mandibolare.

È importante comprendere che benché si associ l’anchilosi ai bambini, si tratta di una condizione che può rivelarsi anche in una fase più adulta, dal momento che i denti permanenti smettono definitivamente di crescere intorno ai vent’anni.

Come si cura

Per questa condizione non esiste una cura univoca e sempre valida, perché tutto dipende dall’età del soggetto che ne soffre e da quanto è grave l’anchilosi del dente.

Difatti, in quella che viene definita parziale, si può procedere con una sublussazione-lussazione, per poi applicare un apparecchio che aiuti lo stesso dente a trovare il giusto posto all’interno della dentatura in fase di sviluppo.

Quando è invece totale si potrebbe procedere direttamente con l’estrazione; trattandosi comunque di denti da latte ci si dovrà assicurare che quello permanente sottostante sia in grado di erompere in maniera corretta, eventualmente attraverso un apparecchio ortodontico.

Discorso diverso, invece, quando il dente anchilosato è proprio quello permanente, perché rende la cura decisamente più complessa e lunga da applicare.

Una prima opzione potrebbe essere quella di tentare di salvare il dente attraverso un intervento chirurgico che ha lo scopo di staccarlo dal tessuto osseo e riposizionarlo correttamente nell’arcata dentale.

Un’alternativa, invece, è quella di procedere con una vera e propria estrazione e attendere il completamento dello sviluppo delle ossa mascellari, al termine del quale si discuterà sul ricorso ad un impianto che sostituirà il dente rimosso.

In ogni caso, prima di stabilire la procedura da seguire è chiaro che bisogna effettuare un’attenta analisi del quadro clinico.

Se hai il sospetto di soffrire di anchilosi dentale, ti invitiamo a contattare il nostro Studio dentistico Federzoni Granata a Modena o a Reggio Emilia.